sabato 11 giugno 2011

iL pArAdOsSo Di SoFfRiRe

La sofferenza di una persona, donna o uomo che possa essere, non è visibile ai più e non può essere compresa da alcuno, così faticosamente oppressi dalle loro innumerevoli faccende di vita quotidiana.
Volere che qualcuno s’interessi alla propria sofferenza è forse una pretesa egoistica? Permettere a qualcuno di avvicinarsi così pericolosamente alla propria vita da fargli intuire un lembo del supplizio che attanaglia, a giorni più consecutivi che alterni, la nostra temporanea esistenza è forse mettere i propri interessi al di sopra di altrui qualsiasi interesse?
Se anche fosse, non si riesce veramente a capire come e dove si possa porre un problema.
L’uomo e la donna per natura sono esseri sociali, il bisogno di relazione è quasi un istinto naturale, sicuramente primario. Tutte le persone sentono l’impulso e il richiamo alla socialità, anche se talvolta può capitare che questo “spingersi verso l’altro” non si manifesti in un comportamento di vita reale ovvero non deviato.
Talvolta. I motivi sono diversi, probabilmente sono tanti, nello stesso numero di quante persone hanno difficoltà nello “spingersi verso l’altro”. Di varia natura nella stessa misura in cui ogni individuo è irripetibile nella sua unicità.
È dunque naturale che la persona voglia condividere ciò che la turba con gli altri; anche le gioie e non solo i dolori della vita, ma qui è di sofferenza che si sta scrivendo.
Paradosso. Una persona spesso soffre a causa degli altri, direttamente ovvero indirettamente. Una persona soffre perché si sente inadeguata, qualunque sia la ragione, nel rapporto con gli altri; un’altra soffre perché è stata schernita, derisa, tradita, emotivamente calpestata da altre persone.
Un uomo e una donna, se esistessero da soli, isolati, non soffrirebbero; una simile condizione in natura non esiste. Un uomo e una donna esistono con gli altri e con gli altri si relazionano e relazionandosi ineluttabilmente soffrono, ma patire in silenzio non è umanamente sostenibile e dichiarano la loro triste sorte ad altri, altri che sono la condizione necessaria e sufficiente della sofferenza di un uomo e di una donna.
Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes


Nessun commento:

Posta un commento