domenica 21 agosto 2011

...Problems or not Problems????????

I problemi o uno li ha effettivamente, ma il più delle volte non lo riconosce o non lo ammette, oppure uno non li ha, ma si interroga ogni giorno se abbia o meno problemi...e il porsi continuamente tale questione senza un adeguato motivo apparente costituisce di per sè un problema forse maggiore.
Ma andiamo con ordine.

Sono omosessuale, ma questo non rappresenta alcun problema in sè; l'esserlo incompatibilmente con l'ambiente in cui sono inserito e l'esserlo senza una mia piena e totale accettazione può manifestare dei problemi, per quanto reali o fasulli possano essere.

Questa duplice incompatibilità scombina a più livelli la mia esistenza.
Una su tutte, scombina la mia capacità di giudizio, la mia capacità di capire in una controversia da quale parte risieda la ragione.
D'altro canto se per dieci anni mi sono sentito "minoranza" rispetto al mondo intero è facilmente comprensibile come io tenda sempre e comunque e in ogni situazione a identificarmi con la minoranza, abbia o meno quest'ultima torto o ragione.
Non solo a identificarmi, quanto piuttosto a capirla e a difenderla, essendo io ben conscio del fatto che sentirsi minoranza ed essere costretti da motivi futili a vivere da minoranza ogni giorno sia già di per sè un motivo sufficiente per schierarsi con essa.

Essere e sentirsi parte di una minoranza non rappresenta alcun valore in sè, nè una scusa alla quale ricorrere per ripararci dallo sguardo accusatore del Mondo. Essere e sentirsi parte di una minoranza non significa neppure essere speciali o particolari, perchè si è semplicemente diversi.
Ma diversi da chi? Dalla maggioranza? Ma anche la maggioranza è diversa al suo interno e la stessa maggioranza è diversa dalle minoranze...
C'è solo da incazzarsi quando una diversità "di maggioranza" viene dipinta come la normalità, solo per il fatto che accumuna più persone.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

mercoledì 17 agosto 2011

SaLtO... SaLtIaMo?

Sono la persona meno indicata al Mondo, o perlomeno di questo blog, per dare qualche genere di consiglio a chicchessia.
Però ci provo lo stesso, in perfetta sintonia con quello che oggi voglio scrivere!
La consueta routine, la lista delle solite cose da fare, la vita ordinaria di tutti i giorni...ci regalano una gabbia di sicurezza; la sicurezza può far vivere sereni, mantenerci tranquilli perchè più o meno domani sarà come oggi e così sempre, ma ci fa vivere in una dimensione ovattata che ci allontana progressivamente e, ahimè, inesorabilmente dalla nostra essenza di uomini.
Non fare alcuna cosa o progetto che non rientri più o meno perfettamente nelle nostre corde non ci aiuta a crescere, non ci insegna quali sono i nostri limiti, non ci svela potenzialità nascoste che nemmeno lontanamente immaginavamo di possedere, non ci rende più "uomini".
Ecco perchè dico, e mi sforzo di farlo seppur con scarsi risultati iniziali, di saltare al di là del fossato che delimita il confine delle nostre noiose possibilità conosciute per andare a cercare qualche altra possibilità ancora inesplorata.
E così ogni giorno, con paura, timori vari, rischio, non curanza, sete di avventura, voglia di conoscersi meglio io dico che bisogna tentare il salto, o più salti se al primo si finisce nel fossato... pazienza, ci asciugheremo al sole.
Penso sinceramente che bagnarsi e asciugarsi al sole sia meglio che non saltare mai, per la paura di bagnarsi.
Io salto, chi salta?

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

domenica 14 agosto 2011

AttImI...

Mi devo ricredere, mio malgrado.
L'uomo forse non è destinato ad una vita deludente, noiosa, scontata e incompleta.
L'uomo forse in qualche istante della sua esistenza può aspirare a qualcosa di più nobile, più alto, più sincero, più gratificante del nulla cosmico.
L'uomo in certi tratti del suo percorso esistenziale può raggiungere attimi intensi di serenità, di quasi felicità.
Come affrontare questi momenti di quasi estasi?
Beh, vanno affrontati a pieno, con la consapevolezza che comunque sono e resteranno sempre attimi, giammai potranno rappresentare la condizione normale e pacifica del nostro esistere.
Non è triste, ma è la realtà. La felicità non esiste, se non nascosta meticolosamente dal destino e in piccole limitate dosi.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes
 



mercoledì 10 agosto 2011

varie...CAZZATE & TURBE mEntali... :)

Non dovremmo mai fare alcuna cosa senza avere la giusta ispirazione, l'ispirazione di questi tempi è sottovalutata o più semplicemente dimenticata.
Immaginatevi poeti e immaginate la vostra vita come la vostra poesia più bella... immaginatevi poeti sotto un albero a contemplare il cielo e le nuvole che in esso si rincorrono... se foste poeti non scrivereste nessun verso della vostra poesia, pardon...vita, senza la giusta ispirazione.
Abbiate il coraggio di alzarvi la mattina solamente se vi sentite ispirati, di salutare il vostro vicino di casa esclusivamente se siete ispirati, di alzare il dito medio a quello che vi sta dietro in macchina in coda solamente se avete l'ispirazione... amate ispirati, odiate ispirati, vivete ispirati.
Tutte le cose riescono meglio se accompagnate dall'ispirazione.
Cos'è l'ispirazione? E' il sospiro che ogni uomo in ogni istante emette quando abbraccia autenticamente la vita.

Mr. Holmes, abbraccia la vita e ricorda queste parole: se sei attratto da un uomo, puoi anche serenamente amarlo.

Il vostro amato e odiato
mr. Holmes 












martedì 2 agosto 2011

DeDiCaTo A cHi NoN mI vUoLe PiU'...e ChE hO pErSo...

Probabilmente è meglio se mi distacco per un pò, che so...per due anni, per vedere se riesco a diventare come tutti mi vorrebbero, se magari divento migliore.
L'ideale sarebbe che tutti i rapporti tra gli altri e me fossero basati su sincerità, lealtà, fiducia, rispetto, onestà, ecc...ecc..., ma soprattutto sulla prima che ho citato: sincerità.

La sincerità è la condizione da cui non si può prescindere, la qualità di un rapporto interpersonale dalla quale tutte le altre qualità dipendono e ne sono figlie.

Tutti i rapporti tra le altre persone e me sono sempre stati tacciati da un'onta di, se pur modesta e innocua, falsità.
Da quando? Da sempre... Fino a quando ho deciso di provare a "confessarmi" con le persone che secondo me potessero essere più adatte, perché più vicine a me, perché più positivamente indifferenti verso chi è come me, quella giusta indifferenza positiva che deve tendere sempre più all'uguaglianza di fatto tra le persone.

Tutto questo accompagnato da un incessante lavoro su sè stessi, in completa solitudine, che non ha un fine nell'immediato.

E proprio quelle persone positivamente indifferenti con le quali hai un rapporto presumibilmente più vero ti dicono che così non vai bene, che sei cambiato, peggiorato, non da ieri o dall'altro ieri, ma da due anni!
Due anni! E tu rifletti sugli ultimi tuoi due anni... Pensi che sono stati al centro del tuo lavoro su te stesso, che sono stati il periodo in cui ti sei finalmente accettato, in cui hai deciso perlomeno di combattere, ben lontano dall'avere la vittoria in pugno. Periodo, pensi, nel quale sei migliorato, per te.

Ti viene da ridere, poi da piangere.

Sono cazzate che si sparano, può essere. Non tutte le persone hanno però la stessa sensibilità, non c'è colpa o merito in questo.
Una cazzata detta a una persona con una profonda sensibilità può essere un buon motivo per ricredersi su se stessi e sui propri miglioramenti, sui propri passi in avanti.
Questo non è il momento per ricredersi; putroppo forse si credevano cose che così non sono.
Spesso il voler essere a tutti i costi ottimisti fa perdere alla realtà la sua verità crudele.

Un distacco probabilmente non servirà a nulla, sicuramente non sarà utile per recuperare un rapporto incrinato, almeno da un lato.
Non servirà, ma a questo punto penso sia necessario.

il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

lunedì 1 agosto 2011

pERchè?...

Perchè?
Penso sia la domanda più impegnativa alla quale dare una risposta...
E' anche la domanda più faticosa da porsi.
Chi, che cosa, dove, quando sono domande semplici, facili...sono domande oggettive.
Ma perchè? Il perchè non è affatto semplice, il perchè non è oggettivo, pretende di catturare il senso.

Pensate voi stessi nel compiere qualsiasi azione banale, e provate a rispondere al perchè la stiate facendo.
E non rispondete in modo superficiale o meccanico (perchè me l'ha ordinato! per esempio...), ma provate a dare una risposta più profonda, o almeno meno scontata!

Vi avvicinerete pericolosamente all'enigma sul senso della vita, ne sono sicuro.
Vi siete mai chiesti se un senso sia sempre dovuto? Vi siete mai chiesti se la stessa vita abbia un senso?
No. Perchè? Perchè ammettere che la vita non abbia alcun senso è persino peggio che impiegare la stessa vita per scoprirlo. Vi pare?

Il Vostro amato e odiato
Mr. Holmes