sabato 22 ottobre 2011

LA MIA STRADA NEL BUIO

Inizio a scrivere questo post senza alcuna spinta particolare.
Quanti di voi stanno cercando la propria strada in questo momento? Quanti, in fondo, possono dire di averla trovata?
LA STRADA... potrebbe essere questo il titolo del post di oggi.
La mia strada non la conosco...beh certo, direte voi, e chi a questo mondo la conosce? Ognuno scopre la propria semplicemente vivendo ogni giorno; intendo dire che fin da bambino io sono perso, non so riconoscere la strada adatta a me nemmeno se mi bussasse alla porta domani e si presentasse:"Buondì,sono la tua strada...".
Sono un eterno smarrito, da bambino non riuscivo mai a immaginarmi uomo adulto, ho sempre pensato che non sarei arrivato all'età matura. Tutto questo è triste, soprattutto se paragonato al fatto che qualcuno la propria strada l'aveva delineata fin da bambino, voglio fare il medico, voglio fare la puttana, il mantenuto, l'astronauta donna...
Come? C'è tempo dite?
Porca di quella vacca, devo attendere i settant'anni per scoprire qual è il mio Xfactor? Forse mangiare il maggior numero di panini duri senza dentiera... ah ah ah.
Non ci trovo nulla da ridere in fondo... sono un ragazzo triste e finto, che ogni giorno quando si alza da letto vive la giornata come se fosse la copia, anzi la brutta copia di sè stesso.
Ogni tanto vorrei alzarmi da letto, farmi la mia giornata e appena un momento prima di coricarmi pensare che, caspita! Oggi sono stato me stesso...
Mi scuso con tutti quelli che quotidianamente devono dividere degli spazi e del tempo con me... mi scuso se a volte dico che la vita è una merda, che tutto è una merda, anche se in realtà non lo penso così drasticamente...
Voglio riportare un messaggio che una mia amica mi ha mandato con il cellulare la scorsa notte...

"stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. Perchè d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai. La bellezza, qui, in questo mondo." è davvero molto bello così pieno di verità. grazie x la lettura!

Qualcuno sa a quale libro appartengono queste parole?
Certo è che una tazza di the caldo e "Hometown Glory" di Adele quella parentesi temporale, quel sempre nel mai lo creano davvero.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

domenica 21 agosto 2011

...Problems or not Problems????????

I problemi o uno li ha effettivamente, ma il più delle volte non lo riconosce o non lo ammette, oppure uno non li ha, ma si interroga ogni giorno se abbia o meno problemi...e il porsi continuamente tale questione senza un adeguato motivo apparente costituisce di per sè un problema forse maggiore.
Ma andiamo con ordine.

Sono omosessuale, ma questo non rappresenta alcun problema in sè; l'esserlo incompatibilmente con l'ambiente in cui sono inserito e l'esserlo senza una mia piena e totale accettazione può manifestare dei problemi, per quanto reali o fasulli possano essere.

Questa duplice incompatibilità scombina a più livelli la mia esistenza.
Una su tutte, scombina la mia capacità di giudizio, la mia capacità di capire in una controversia da quale parte risieda la ragione.
D'altro canto se per dieci anni mi sono sentito "minoranza" rispetto al mondo intero è facilmente comprensibile come io tenda sempre e comunque e in ogni situazione a identificarmi con la minoranza, abbia o meno quest'ultima torto o ragione.
Non solo a identificarmi, quanto piuttosto a capirla e a difenderla, essendo io ben conscio del fatto che sentirsi minoranza ed essere costretti da motivi futili a vivere da minoranza ogni giorno sia già di per sè un motivo sufficiente per schierarsi con essa.

Essere e sentirsi parte di una minoranza non rappresenta alcun valore in sè, nè una scusa alla quale ricorrere per ripararci dallo sguardo accusatore del Mondo. Essere e sentirsi parte di una minoranza non significa neppure essere speciali o particolari, perchè si è semplicemente diversi.
Ma diversi da chi? Dalla maggioranza? Ma anche la maggioranza è diversa al suo interno e la stessa maggioranza è diversa dalle minoranze...
C'è solo da incazzarsi quando una diversità "di maggioranza" viene dipinta come la normalità, solo per il fatto che accumuna più persone.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

mercoledì 17 agosto 2011

SaLtO... SaLtIaMo?

Sono la persona meno indicata al Mondo, o perlomeno di questo blog, per dare qualche genere di consiglio a chicchessia.
Però ci provo lo stesso, in perfetta sintonia con quello che oggi voglio scrivere!
La consueta routine, la lista delle solite cose da fare, la vita ordinaria di tutti i giorni...ci regalano una gabbia di sicurezza; la sicurezza può far vivere sereni, mantenerci tranquilli perchè più o meno domani sarà come oggi e così sempre, ma ci fa vivere in una dimensione ovattata che ci allontana progressivamente e, ahimè, inesorabilmente dalla nostra essenza di uomini.
Non fare alcuna cosa o progetto che non rientri più o meno perfettamente nelle nostre corde non ci aiuta a crescere, non ci insegna quali sono i nostri limiti, non ci svela potenzialità nascoste che nemmeno lontanamente immaginavamo di possedere, non ci rende più "uomini".
Ecco perchè dico, e mi sforzo di farlo seppur con scarsi risultati iniziali, di saltare al di là del fossato che delimita il confine delle nostre noiose possibilità conosciute per andare a cercare qualche altra possibilità ancora inesplorata.
E così ogni giorno, con paura, timori vari, rischio, non curanza, sete di avventura, voglia di conoscersi meglio io dico che bisogna tentare il salto, o più salti se al primo si finisce nel fossato... pazienza, ci asciugheremo al sole.
Penso sinceramente che bagnarsi e asciugarsi al sole sia meglio che non saltare mai, per la paura di bagnarsi.
Io salto, chi salta?

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

domenica 14 agosto 2011

AttImI...

Mi devo ricredere, mio malgrado.
L'uomo forse non è destinato ad una vita deludente, noiosa, scontata e incompleta.
L'uomo forse in qualche istante della sua esistenza può aspirare a qualcosa di più nobile, più alto, più sincero, più gratificante del nulla cosmico.
L'uomo in certi tratti del suo percorso esistenziale può raggiungere attimi intensi di serenità, di quasi felicità.
Come affrontare questi momenti di quasi estasi?
Beh, vanno affrontati a pieno, con la consapevolezza che comunque sono e resteranno sempre attimi, giammai potranno rappresentare la condizione normale e pacifica del nostro esistere.
Non è triste, ma è la realtà. La felicità non esiste, se non nascosta meticolosamente dal destino e in piccole limitate dosi.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes
 



mercoledì 10 agosto 2011

varie...CAZZATE & TURBE mEntali... :)

Non dovremmo mai fare alcuna cosa senza avere la giusta ispirazione, l'ispirazione di questi tempi è sottovalutata o più semplicemente dimenticata.
Immaginatevi poeti e immaginate la vostra vita come la vostra poesia più bella... immaginatevi poeti sotto un albero a contemplare il cielo e le nuvole che in esso si rincorrono... se foste poeti non scrivereste nessun verso della vostra poesia, pardon...vita, senza la giusta ispirazione.
Abbiate il coraggio di alzarvi la mattina solamente se vi sentite ispirati, di salutare il vostro vicino di casa esclusivamente se siete ispirati, di alzare il dito medio a quello che vi sta dietro in macchina in coda solamente se avete l'ispirazione... amate ispirati, odiate ispirati, vivete ispirati.
Tutte le cose riescono meglio se accompagnate dall'ispirazione.
Cos'è l'ispirazione? E' il sospiro che ogni uomo in ogni istante emette quando abbraccia autenticamente la vita.

Mr. Holmes, abbraccia la vita e ricorda queste parole: se sei attratto da un uomo, puoi anche serenamente amarlo.

Il vostro amato e odiato
mr. Holmes 












martedì 2 agosto 2011

DeDiCaTo A cHi NoN mI vUoLe PiU'...e ChE hO pErSo...

Probabilmente è meglio se mi distacco per un pò, che so...per due anni, per vedere se riesco a diventare come tutti mi vorrebbero, se magari divento migliore.
L'ideale sarebbe che tutti i rapporti tra gli altri e me fossero basati su sincerità, lealtà, fiducia, rispetto, onestà, ecc...ecc..., ma soprattutto sulla prima che ho citato: sincerità.

La sincerità è la condizione da cui non si può prescindere, la qualità di un rapporto interpersonale dalla quale tutte le altre qualità dipendono e ne sono figlie.

Tutti i rapporti tra le altre persone e me sono sempre stati tacciati da un'onta di, se pur modesta e innocua, falsità.
Da quando? Da sempre... Fino a quando ho deciso di provare a "confessarmi" con le persone che secondo me potessero essere più adatte, perché più vicine a me, perché più positivamente indifferenti verso chi è come me, quella giusta indifferenza positiva che deve tendere sempre più all'uguaglianza di fatto tra le persone.

Tutto questo accompagnato da un incessante lavoro su sè stessi, in completa solitudine, che non ha un fine nell'immediato.

E proprio quelle persone positivamente indifferenti con le quali hai un rapporto presumibilmente più vero ti dicono che così non vai bene, che sei cambiato, peggiorato, non da ieri o dall'altro ieri, ma da due anni!
Due anni! E tu rifletti sugli ultimi tuoi due anni... Pensi che sono stati al centro del tuo lavoro su te stesso, che sono stati il periodo in cui ti sei finalmente accettato, in cui hai deciso perlomeno di combattere, ben lontano dall'avere la vittoria in pugno. Periodo, pensi, nel quale sei migliorato, per te.

Ti viene da ridere, poi da piangere.

Sono cazzate che si sparano, può essere. Non tutte le persone hanno però la stessa sensibilità, non c'è colpa o merito in questo.
Una cazzata detta a una persona con una profonda sensibilità può essere un buon motivo per ricredersi su se stessi e sui propri miglioramenti, sui propri passi in avanti.
Questo non è il momento per ricredersi; putroppo forse si credevano cose che così non sono.
Spesso il voler essere a tutti i costi ottimisti fa perdere alla realtà la sua verità crudele.

Un distacco probabilmente non servirà a nulla, sicuramente non sarà utile per recuperare un rapporto incrinato, almeno da un lato.
Non servirà, ma a questo punto penso sia necessario.

il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

lunedì 1 agosto 2011

pERchè?...

Perchè?
Penso sia la domanda più impegnativa alla quale dare una risposta...
E' anche la domanda più faticosa da porsi.
Chi, che cosa, dove, quando sono domande semplici, facili...sono domande oggettive.
Ma perchè? Il perchè non è affatto semplice, il perchè non è oggettivo, pretende di catturare il senso.

Pensate voi stessi nel compiere qualsiasi azione banale, e provate a rispondere al perchè la stiate facendo.
E non rispondete in modo superficiale o meccanico (perchè me l'ha ordinato! per esempio...), ma provate a dare una risposta più profonda, o almeno meno scontata!

Vi avvicinerete pericolosamente all'enigma sul senso della vita, ne sono sicuro.
Vi siete mai chiesti se un senso sia sempre dovuto? Vi siete mai chiesti se la stessa vita abbia un senso?
No. Perchè? Perchè ammettere che la vita non abbia alcun senso è persino peggio che impiegare la stessa vita per scoprirlo. Vi pare?

Il Vostro amato e odiato
Mr. Holmes

domenica 17 luglio 2011

senza titolo...

Con riferimento all'ultimo post pubblicato, lungi da me peccare di presunzione...

Oggi mi sento vuoto, quella sensazione strana e curiosa che mi vedo costretto a vivere dopo l'aver provato sensazioni forti nei giorni precedenti...

L'insensatezza della vita spesso mi spiazza, l'incompiutezza, la pochezza ed il dolore che la vita inevitabilmente porta sempre con sè mi rubano pensieri di suicidio, ma dopo tutto questa vita l'amo.
Questa vita per chi come me non crede in una Creatura onniscente, onnipotente e sovranaturale, è l'unica vita possibile, ed in fondo è tutto quello che abbiamo, tolta dal calcolo ogni forma di futilità.

Frasi fatte, scontate in fondo, ma la verità se pur scontata non va forse sempre raccontata? Sicuramente si.

Pensieri casuali, disordinati o secondo un loro ordine che oggi e forse anche domani mi sfuggirà, che escono e si fissano sul monitor del personal computer, la pergamena moderna.

Una vita non vissuta come desideriamo è una vita sprecata? Un suicidio della propria personalità, individualità?
Oppure i compromessi soprattutto con noi stessi non si possono evitare e sono neccessari per il nostro stesso esistere?
E' tutto una questione di scelte e di punti di vista, come tutte le cose che ci capitano in effetti.
Il punto di vista è fondamentale, eppure difficilmente riusciamo a cambiarlo.

E' più importante essere felici o cercare per tutta la vita la conoscenza di sè? Perchè pare ovvio che le due cose non vadano affatto d'accordo.

Punti di vista e scelte. Io ho puntato sulla conoscenza di me... io e la felicità siamo due estranei, due conoscenti che si incontrano per strada, si salutano cordialmente, ma non sanno nulla l'uno dell'altro, a parte i relativi nomi. Il nome e nulla più.

Il vostro amato e odiato
mr. Holmes

domenica 3 luglio 2011

Hi every body! voglio qualcuno da amare e da scopare...

Ciao to everybody!!!
Sono un 24enne sfigato che ancora non sa quello che vuole sentimentalmente e scopalmente (...concedetemi l'uso di questa parola appena coniata apposta per me e per far intendere a voi il mio pensiero, per quanto porno possa essere...).
Direi che sto cercando di delinearlo, ma è maledettamente difficile... in sintesi le mie voglie sono in evoluzione...
E se ora a 24 anni voglio fottermi un ragazzo o innamorarmi di uno non posso???? Scusatemi, ma penso di essere, modestia a parte, il messia degli anni 2000... direi 3000 ma mi sembra troppo presuntuoso...
Il messia nel senso che penso di essere la libertà in persona... che ognuno faccia quello che vuole nella vita... che si faccia di qualunque cosa o che si fotti chiunque... parola d'ordine CHISSENEFREGA... non sono mica l'unico messia comunque... l'unico messia di questo blog si però!!!!!
Che altro dire... viva il cazzo e la figa, viva l'uomo e la donna... viva Voi e dopo tutto viva me.

Il vostro amato e odiato 
mr. holmes

domenica 26 giugno 2011

TaNtO pEr... ViVeRe FiNgEnDo

Familiari, amici, persone care che conosci da anni, persone incontrate per caso ad un semaforo.
Non importa con chi ti relazioni, tu menti a chiunque.
"Non mi capirebbe nessuno, è inutile... mi volterebbero le spalle, non sarei più come prima ai loro occhi... Mi insulterebbero, ho paura!". Questa è solo una delle tante frasi che puntualmente ogni giorno ripeti e ripeti nella tua mente, più come una sorta di auto-convincimento che come convinzione ferma e reale.
La paura crea continui fantasmi quotidiani, fantasmi che non spariscono, ma che si nascondono nell'armadio e si sommano ogni giorno che passa, per poi riemergere tutti assieme quando pensavi finalmente di avere scoperto dentro di te il coraggio per vivere.
Allora io dico che quei fantasmi quotidiani vanno eliminati quotidianamente. Siamo nati in questo modo, ci sentiamo in questo modo, abbiamo il piacere e il diritto che il mondo ci voglia in questo modo e ci accolga in questo modo e in nessun'altro modo, perchè in un altro modo che non è il nostro non saremo noi stessi e saremo costretti a fingere.
Solo chi finge da quando è nato può capire quanto sia in primis faticoso e in secondo luogo dannoso, umilia la persona che finge e inganna, si spera non irreparabilmente, la persona che subisce la finzione.
Fingere quando non vorresti assolutamente farlo, ma ti trovi costretto, ti allontana dalle persone e dal mondo, ti allontana da te stesso, facendoti perdere in te stesso.
Per riavvicinarti al mondo e alle persone devi quindi prima ritrovarti in te stesso e riavvicinarti a te stesso, e per farlo devi accettarti e poi lasciarti andare e amarti.
Il cammino non è semplice, anzi non è affatto lineare, pieno di up e colmo di down e in questo up & down continuo ci sono giorni in cui ti ami e periodi lunghi nei quali ti odi.
La firma con cui chiudo tutti i miei post... il vostro amato e odiato.... amato e odiato non dalle persone che leggono, che possono condividere o meno le mie personali idee, ma amato e odiato da me stesso.

Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

sabato 11 giugno 2011

iL pArAdOsSo Di SoFfRiRe

La sofferenza di una persona, donna o uomo che possa essere, non è visibile ai più e non può essere compresa da alcuno, così faticosamente oppressi dalle loro innumerevoli faccende di vita quotidiana.
Volere che qualcuno s’interessi alla propria sofferenza è forse una pretesa egoistica? Permettere a qualcuno di avvicinarsi così pericolosamente alla propria vita da fargli intuire un lembo del supplizio che attanaglia, a giorni più consecutivi che alterni, la nostra temporanea esistenza è forse mettere i propri interessi al di sopra di altrui qualsiasi interesse?
Se anche fosse, non si riesce veramente a capire come e dove si possa porre un problema.
L’uomo e la donna per natura sono esseri sociali, il bisogno di relazione è quasi un istinto naturale, sicuramente primario. Tutte le persone sentono l’impulso e il richiamo alla socialità, anche se talvolta può capitare che questo “spingersi verso l’altro” non si manifesti in un comportamento di vita reale ovvero non deviato.
Talvolta. I motivi sono diversi, probabilmente sono tanti, nello stesso numero di quante persone hanno difficoltà nello “spingersi verso l’altro”. Di varia natura nella stessa misura in cui ogni individuo è irripetibile nella sua unicità.
È dunque naturale che la persona voglia condividere ciò che la turba con gli altri; anche le gioie e non solo i dolori della vita, ma qui è di sofferenza che si sta scrivendo.
Paradosso. Una persona spesso soffre a causa degli altri, direttamente ovvero indirettamente. Una persona soffre perché si sente inadeguata, qualunque sia la ragione, nel rapporto con gli altri; un’altra soffre perché è stata schernita, derisa, tradita, emotivamente calpestata da altre persone.
Un uomo e una donna, se esistessero da soli, isolati, non soffrirebbero; una simile condizione in natura non esiste. Un uomo e una donna esistono con gli altri e con gli altri si relazionano e relazionandosi ineluttabilmente soffrono, ma patire in silenzio non è umanamente sostenibile e dichiarano la loro triste sorte ad altri, altri che sono la condizione necessaria e sufficiente della sofferenza di un uomo e di una donna.
Il vostro amato e odiato
Mr. Holmes


lunedì 4 aprile 2011

AMA CHI CAZZO TI PARE... :)

Non si può decidere chi amare; l'amore è talmente un sentimento così complicato ed imprevedibile che è quasi impossibile contenerlo.
Lo si può limitare, con grande sofferenza, ma alla fine esploderà.
L'amore non andrebbe giudicato, come si può giudicare un sentimento così alto, nobile, limpido?
Eppure esistono persone in questo mondo che vorrebbero decidere per altri le persone da amare.
Esistono persone che vorrebbero, e alla fine probabilmente riescono, a limitare il desiderio di amare e di essere amati di altri.
Esistono persone che giudicano l'amore, che giudicano la persona che ama e che giudicano la persona che ricambia il sentimento.
Fin dove è concesso spingersi in nome della libertà?
Si possono commettere sbagli e orrori in nome della libertà?
In nome della libertà di espressione e di pensiero è lecito nuocere pesantemente e duramente alla vita delle altre persone?
Io ti amo perchè non ho scelto di amarti: lo faccio perchè sono spinto a te da una forza che sovrasta la mia umana volontà.
Ho cercato di limitare il mio amore nei tuoi confronti, ma ho finito solamente col fare del male a me stesso... annullandomi come persona e come uomo.
Vorrei che il mio sentimento non venisse giudicato da alcuno, soprattutto vorrei non venisse giudicato da te... e se questo non fosse possibile spero che il giudizio non sia trasformato in una battaglia personale contro di me.
Non mi rendo ancora conto ancora se questo mio espormi nei tuoi confronti paghi tutto il male che forse patirò, ma non potevo resistere ancora a lungo.
Mentre scrivo sto piangendo.
Non capisco il motivo del pianto, tanti potrebbero infatti essere.
Vorrei tanto che tu potessi comprendermi e consolare questo mio pianto, ma so che è solo un mio desiderio che rimarrà inespresso.
Dopo queste brevi righe io sarò come nudo ai tuoi occhi, ma questa nudità non mi fa vergognare, sono orgoglioso perchè è sinonimo di verità, leggerezza intesa come assenza di pesi nell'anima. Questa nudità mi rappresenta: sono più vero, ma allo stesso tempo più debole nei confronti degli altri.
Io però mi sento forte di un sentimento che mi rende vivo.
Ho deciso di lasciarmi andare e di amarti per amare me stesso; non è peggio forse farsi del male da soli, piuttosto che subirlo da altri, ma rimanendo coerenti e fedeli alla propria persona e ai propri sentimenti?

(liberamente tratto dal mio libro, ancora in "in costruzione")

il vostro amato e odiato
Mr. Holmes

domenica 3 aprile 2011

UnA pReSeNtAzIoNe E d'ObBlIgo!

Salve,
saluto chiunque avrà la "sfiga" di smarrirsi nel mio blog.
Sono un anti-informatico, e questo blog lo considero una sorta di esperimento, con me stesso.
E' da un pò che non riesco più a comunicare come vorrei con le altre persone, con i miei amici e con la mia famiglia, con gli estranei... e ho pensato che forse sarei stato agevolato se avessi tentato di usare uno dei tanti canali di comunicazione che la vita moderna, così tecnologicamente avanzata, oggi ci offre.
Così eccoci qua...